Esperienza gratuita!
Il museo della civiltà contadina di Ceraso è nato con l’intento di preservare la memoria rurale e valorizzare un capitolo di storia scritto da persone semplici e operose, approfondendolo dal punto di vista etno-antropologico. La presenza di questa tipologia museale nel Cilento è quasi un atto dovuto per comprendere il patrimonio culturale delle comunità che hanno abitato questi luoghi e disegnato i suoi paesaggi.
Il museo promuove un’esperienza nella quale i visitatori sono invitati a dimenticare la nostra epoca tecnologica andando indietro nel tempo, esattamente nei primi anni ’60 del Novecento.
Saranno gli oggetti i veri protagonisti della visita: per lo più utensili legati al lavoro e al quotidiano. Nel percorso museale, articolato in sette sezioni tematiche: il contadino, la bottega del falegname, il sacro e il profano, il barbiere, il ciabattino, l’abitazione tipica con il forno e il dopoguerra, ascolteremo cosa essi raccontano nella loro apparente semplicità. La spiegazione del patrimonio materiale sarà integrata da foto d’epoca e documenti storici e attraverso il racconto di aneddoti e il coinvolgimento dei cinque sensi si rievocheràil ritratto di una civiltà scomparsa. Un viaggio nel tempo, che non mancherà di regalare al visitatore ricordi ed emozioni o di offrire spunti di riflessione alle nuove generazioni.
Il museo è collocato in un ambiente suggestivo che è la cripta della chiesa parrocchiale di Ceraso. Terminata la visita al museo l’esperienza proseguirà nella chiesa settecentesca con la spiegazione storico-artistica delle sue opere; infine, con una breve passeggiata nei vicoli del centro storico si cercheranno le tracce tangibili della civiltà contadina.
L’esperienza offrirà un tourinusuale di un paese dell’entroterra, che abbraccerà più livelli di conoscenza, ma con un unico obiettivo: far conoscere il Cilento autentico
Visitare il Cilento senza aver conosciuto il retaggio della civiltà contadina è come comprare un puzzle incompleto.
Abbigliamento comodo e scarpe basse.
Durante il periodo estivo indossare abiti consoni al rispetto dei luoghi sacri (no canotte, minigonne e pantaloncini).
A road trip along Spain’s Mediterranean coast is a guarantee of sunshine, lovely beaches, and plenty of destinations with things to see and do. We suggest following the coastline at your own pace, without a fixed timetable and with room to improvise.We choose Barcelona as a starting point because it’s a huge transport hub. You might fancy heading north for a couple of days to see the Costa Brava (Girona): beautiful bays like Roses, coves where the pine trees grow right to the shoreline, large seaside resorts and the fishing villages that once inspired Dalí.
In Spain, you can get a history lesson while you enjoy your holiday. Let us show you places to visit where you can discover milestones of human development, like the earliest humans, the birth of art, and the power of the great civilisations.
From tasty tapas to superb seafood and traditional roasts, food in Spain is all about making the most of the best local produce.Whether you're on a city break in Barcelona or Madrid, or you've plumped for a countryside or coastal retreat, Spanish food is full of flavour and character.
La presenza del fiume Palistro è stata determinante per la nascita e lo sviluppo di Ceraso. Infatti, alla sua foce era situato anticamente il porto settentrionale di Eleae i greci,alla ricerca di legnameda impiegare nel cantiere navale, si fermaronoin questo luogo,ridente e ricco di piante di ciliegio.
Da qui, l’origine del nome “Ceraso”, che deriva dal termine latino cerasus, ciliegio.
Le acque del fiume Palistro sono testimoni silenziose della storia di questo borgo: dalla sua importanza come nodo viario per i collegamenti con l’entroterra lucano e la costa velina, alla sua partecipazione ai moti rivoluzionari risorgimentali;dalla presenza di facoltosi umanistialla realizzazione, in epoca medievale, di “ ‘mpieri Ceraso”,insediamento di caseaddossate le une alle altre per una migliore resistenza ad eventi sismici.
Mi chiamo Maria Carmela, sono di Ceraso e mi sono laureata in Storia dell’arte con una tesi di ricerca sul Cilento.
Dopo aver vissuto sette anni a Urbino sono tornata a casa. Mi reputo una cilentana doc e, tra mille avversità, penso sempre quanto questa terra possa offrire di buono.
Sono una ragazza pratica, a cui piacciono le cose autentiche e anche se sono figlia dei tempi moderni ho un’anima vintage.
Nel 2015 mi è venuta l’idea di riqualificare e valorizzare il museo della civiltà contadina del mio paese e dopo un anno e mezzo di studio e lavoro è stato inaugurato. Oggi lo gestisco e l’idea di aver ridato vita a un’istituzione culturale locale che custodisce e trasmette testimonianze storiche, mi riempie di gioia. Quando ci vengono donati nuovi oggetti, foto e documenti d’epoca mi emoziono: essi ricordano persone, episodi, tradizioni, o semplicemente perché scopro cose nuove, di cui non sapevo l’esistenza.
Questa esperienza mi arricchisce e spero che in futuro il museo diventi motivo di orgoglio per il paese e appassioni le nuove generazioni. Io credo che, in fondo, la cultura contadina sia nel dnadi ognuno di noi, basta solo scoprirlo!
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